ARTICOLO DELLA DOTT.SSA MARTA BATTI
I pazienti pediatrici (cuccioli e bambini) presentano una immaturità del sistema nervoso. Questo ha indotto per anni medici umani e medici veterinari a pensare che tali pazienti non fossero in grado di provare dolore o che ne provassero “meno” rispetto agli adulti.
In realtà oggi sappiamo che i neonati hanno una maggior espressione dei nocicettori (recettori dolorifici) nonché una immaturità dei meccanismi preposti al controllo inibitorio del dolore stesso.
Questa sottovalutazione del dolore ha provocato uno scarso o nullo utilizzo di adeguati protocolli analgesici nei pazienti pediatrici, con varie conseguenze, tra cui un aumento del tasso di mortalità durante interventi chirurgici fino al 70%! (dati in umana)
La semplice applicazione di protocolli adeguati di gestione del dolore, ha ridotto il tasso di mortalità neonatale del 50%.
Il sistema nervoso, soprattutto nel neonato, è estremamente plastico, ovvero plasmabile. Esperienze di dolore non trattato nel cucciolo possono modificare in modo permanente lo sviluppo del sistema nervoso, contribuendo ad alterare la percezione del dolore nel soggetto adulto, che potrà avere una percezione del dolore elevata anche per pratiche dolorose blande (es: vaccinazioni). È stato dimostrato che addirittura il dolore percepito dalla madre durante la gravidanza può causare alterazioni dello sviluppo neurologico del feto.
Riconoscere e trattare il dolore nei cucciolo è fondamentale per il suo corretto sviluppo neurologico, cognitivo e comportamentale.